Boulder comunica di avere raggiunto un nuovo importante traguardo, ovvero di avere vinto, con il preamplificatore 1110 ed il finale 1160, il premio 2018 di Absolute Sound Magazine come Miglior Amplificatore Finale e Miglior Preamplificatore dell’anno.
Ciò porta il numero totale dei premi ricevuti come “Prodotto dell’Anno” per il pre 1110 a sei e a cinque per il finale 1160 oltre al premio riconosciuto dalla rivista TONE al phono 508 e al premio assegnato al finale 2150 “Miglior Amplificatore dell’Anno 2017”. C’è anche un ulteriore annuncio per un nuovo premio per il 1110 che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.
Ecco la recensione appena pubblicata da Absolute Sound. Segnaliamo ai nostri lettori che una coppia di questi apparecchi è già disponibile presso il nostro negozio di Pandino e sarà presto collegata per permettervi un ascolto in tutta tranquillità.
Boulder 1110 Preamplifier e 1160 Power Amplifier
Incredibilmente performanti.
28 novembre 2018
C’è un certo numero di costruttori di componenti elettronici di alta fascia di cui ci si può fidare e possiamo considerare che un loro preamplificatore o amplificatore sia eccellente ancor prima essere testato. Se si ascoltano i prodotti di tali aziende nel corso del tempo, si scopre anche che i reali miglioramenti nelle nuove serie sono presenti ma generalmente sottili. Si rileva anche che le apparecchiature dell’azienda tendono ad essere coerentemente “concepite” per dare la priorità a un determinato mix di qualità del suono. I migliori produttori mantengono il loro stile sonoro il più possibile.
Boulder è sicuramente uno di questi produttori. Non ho mai sentito uno dei suoi componenti che non fosse eccellente nella sua fascia di prezzo. Boulder inoltre non cambia le linee di prodotto rapidamente o senza motivo. Anche se i modelli precedenti sono sempre molto soddisfacenti a riprodurre nuance di nuova generazione, i miglioramenti sono sempre significativi nell’ascolto a lungo termine. Il nuovo preamplificatore Boulder 1110 e l’amplificatore di potenza 1160 qui recensiti sono esempi eccellenti. Sono prodotti che si avvicinano allo stato dell’arte nella qualità del suono, anche se sono sotto al top di gamma Boulder. A $ 21.000 e $ 28.000 rispettivamente, i Boulder 1110 e 1160 sono a “buon mercato”, considerando che Boulder ha anche la serie più costosa 2100 e 3000.
Le sfide dell’eccellenza
Come ho appena scritto, il 1100 e il 1160 hanno uno stile sonoro generale che ho già ascoltato in altri prodotti Boulder. Sia il preamplificatore che l’amplificatore hanno dettagli e trasparenza eccezionali, un’aria eccezionale e dinamiche che ricordano le esecuizioni dal vivo, bassi potenti ma realistici, un ampio palcoscenico con un’ampiezza e una profondità eccezionali, leggermente in avanti rispetto a gran parte della concorrenza.
Detto questo, è qui che vengo ad alcune delle principali sfide nella recensione di prodotti così perfezionati. C’è una tendenza a pensare allo “stile sonoro” in termini di colorazione. Bene, colorazione relativa a cosa? Nelle colorazioni non c’è realtà sonora. Questo è qualcosa che diventa drammaticamente chiaro quando si ascoltano le differenze nelle sfumature sonore nelle esibizioni dal vivo della stessa orchestra o gruppo che suona la stessa musica in diverse sale o luoghi, o addirittura quando sia cambia la posizione del posto a sedere nella stessa sala. È qualcosa che diventa ancora più chiaro in termini audiofili quando si inizia ad ascoltare amplificatori e preamplificatori di alta qualità nel proprio sistema. Se gli apparecchi sono buoni, tutto sarà musicalmente convincente, ma almeno un po’ diverso. Nella maggior parte dei casi, le sfumature sonore provenienti da vari mix di attrezzature di qualità saranno diverse tanto quanto cambiando le posizioni dei posti a sedere nello stesso luogo. Ponzio Pilato non è famoso per avere il ruolo di recensore audio, ma la domanda “Quale è la verità?” si applica molto bene nel giudicare amplificatori e preamplificatori di alta qualità sostanzialmente neutrali che possono rivelare sottili sfumature sonore.
La recensione è più semplice con i front end: significa che le testine, i preamplificatori phono, i DAC / streamer e le unità con qualsiasi forma di elaborazione digitale hanno generalmente differenze sonore distintive e “voicing” con colorazioni evidenti. I diffusori differiscono sempre in modo significativo sulla qualità del suono. I preamplificatori e gli amplificatori davvero buoni, come il Boulder 1110 e 1160, presentano tuttavia due importanti sfide.
Innanzitutto, mentre è vero che non esistono due preamplificatori e / o amplificatori che suonino esattamente allo stesso modo, le colorazioni dei migliori preamplificatori e amplificatori sono limitate. Quanto migliori sono i componenti, tanto più rivelano i più alti livelli di colorazione delle sorgenti musicali, e di ogni altro elemento nel tuo sistema audio, così come gli effetti della tua stanza d’ascolto e le conseguenze relative alla tua posizione d’ascolto. Mantenere un sistema di riferimento coerente per un periodo prolungato aiuta a sentire le differenze nell’elettronica in quel sistema, ma nessuno con un sistema diverso in una posizione diversa di una stanza di ascolto riuscirà ad ascoltare le stesse differenze. In altre parole, una delle particolarità dei preamplificatori e degli amplificatori di elevata categoria è che aiutano a rivelare le colorazioni del resto del tuo sistema.
In secondo luogo, dopo decenni di osservazione del comportamento degli audiofili, rivenditori e recensori, sono fin troppo consapevole che le reazioni a un nuovo preamplificatore e / o amplificatore di categoria top, tendono a cadere in due alternative prevedibili. Se l’ascoltatore ha una forte preferenza per un determinato mix di sfumature o “voicing” rispetto ad un altro, egli elogerà o criticherà a seconda che le unità soddisfino o meno il suo particolare gusto. Se ha un gusto più neutro nell’ascoltare tali sfumature, ascolterà alcuni aspetti nuovi della musica, a volte perché il nuovo apparecchio è in realtà superiore, ma a volte perché parte della natura di dipendenza dell’essere un audiofilo, è costantemente in ascolto di tale differenze. Ho incontrato più di un audiofilo che si innamora (spesso brevemente e in modo costoso) di qualcosa di nuovo. Suppongo che sia meglio così piuttosto che odiare qualcosa di diverso, ma …
In breve, è necessario mantenere i commenti che seguono in una prospettiva attenta. Penso che come recensore spesso anch’io rientri in una di queste due categorie, e mi rendo conto quanto sia difficile la scelta tra i migliori amplificatori e preamplificatori che magari evidenziano le colorazioni del resto del sistema.
Preamplificatore Boulder 1110
Come l’amplificatore 1160, anche il preamplificatore 1110 è un classico esempio di come il design segua la funzione. Il suo aspetto presenta un telaio in metallo in parte liscio e anche in parte scolpito, con controlli minimi sul pannello frontale che ha un ampio display altamente leggibile. Grazie a tutti i suoi progressi tecnologici, il Boulder 1110 è anche molto semplice da utilizzare. Ha solo ingressi e uscite XLR e funzioni di controllo di base sul pannello frontale e sul telecomando. (Il telecomando del 1110 è un piccolo ed attraente blocco con controlli di ingressi, volume, bilanciamento e polarità.)
Questa apparente semplicità, tuttavia, è più che fuorviante. Il Boulder 1110 è un prodotto con il quale dovresti prestare attenzione a quel famoso acronimo segreto “RTFM” (trovi il significato sul manuale di istruzioni). Questo mistero ti mostrerà come il pannello posteriore consente di collegare il 1160 ad Internet per la diagnostica automatica, l’aggiornamento e il controllo remoto. Sul sito Web di Boulder, vengono fornite anche le istruzioni per la connessione a un componente sbilanciato e utilizzando i comandi “opzione” e “componente” è possibile assegnare un nome a ciascun ingresso, modificare il guadagno per ogni input (quindi tutti gli ingressi hanno lo stesso livello), sperimentare la polarità e modificare l’intervallo dei controlli di volume, bilanciamento e disattivazione audio.
Questa capacità di adattare il 1110 al proprio sistema è un vero punto di forza, ma richiede l’uso del manuale. Se questo vi sembra troppo complesso o impegnativo, consulta un parente o un vicino di casa di età inferiore ai 15 anni.
Per quanto riguarda le caratteristiche e i circuiti interni del 1110, ho chiesto a Rich Maez di Boulder di riassumere i progressi circuitali del Boulder 1110, e lui mi ha fornito la seguente tesi: “Sonicamente, volevamo fare le stesse cose che avevamo fatto con le revisioni della serie 3000 e 2100. La risoluzione, la chiarezza e la velocità dinamica e transitoria erano decisamente migliori in quei nuovi prodotti e volevamo apportare questi miglioramenti ai nuovi pezzi di classe 1000. Le modifiche al circuito e al layout erano basate su quelle delle altre serie e siamo riusciti a realizzare più di quanto ci aspettavamo. Una cosa non avevamo previsto: la dimensione del palcoscenico realizzata era molto, molto più grande rispetto alla generazione precedente.”
Per quanto riguarda la qualità del suono, i commenti di Rich Maez possono spiegare perché ho sottolineato la parola “voicing ” rispetto a “neutralità” all’inizio di questa recensione. Ho detto prima che il preamplificatore Boulder 1110 e l’amplificatore 1160 hanno dettagli e trasparenza eccezionali, aria eccezionale e dinamiche pari a quelle ascoltate dal vivo, bassi potenti ma realistici e un ampio palcoscenico con un’ampiezza e una profondità ugualmente eccellenti. Queste parole non sono state scelte casualmente riguardo a ciascuna delle due unità. Sia il preamplificatore che l’amplificatore producono un suono eccezionalmente aperto e dettagliato non enfatizzando la gamma media superiore o acuta. Si sentono anche i dettagli nella gamma medio-bassa e nel basso superiore, e non vi è alcun indurimento della presentazione, come spesso capita in unità che inizialmente sembra dare molti dettagli ma in seguito dimostra di avere troppa energia nelle ottave superiori.
Anche i transienti e le dinamiche sono eccezionalmente rivelatori e l’immagine sonora è ben definita e naturale in termini di dimensioni e profondità, come consentito dalla registrazione. Sono la potenza, la definizione e il controllo forniti dall’amplificatore 1160 che mantengono anche le dinamiche e i transienti così ben definiti – sia in massicce opere orchestrali che nella musica elettronica e rock davvero esigente. Anche il preamplificatore 1110 costituisce un fattore chiave per fornire piacere nella risoluzione di informazioni e dinamiche anche di basso livello. Fornisce anche un eccezionale senso di naturalezza rivelando le caratteristiche del locale dove si svolge la registrazione live.
L’unica avvertenza che ho è che troppe registrazioni recenti sono troppo ravvicinate e enfatizzano l’energia dell’ottava superiore per aumentare il livello di dettaglio a scapito del timbro naturale e della prospettiva sonora. Trovo anche che i circuiti audio in alcune apparecchiature digitali sembrano progetti per enfatizzare i dettagli modificando le alte frequenze (come fanno alcuni diffusori, in particolare quelli con tweeter a cupola aggressivi).
Non c’è nulla di caldo, sfocato o indulgente nei confronti del Boulder 1110 o 1160 e, come ho scritto prima, il dettaglio aggiunto indica che la prospettiva sonora è leggermente in avanti rispetto a gran parte della concorrenza. La neutralità e il dettaglio hanno un prezzo con le registrazioni scadenti, specialmente se si insiste sulla linearità per ascoltare ulteriori dettagli. E sì, il Boulder 1110 e il 1160 hanno presentato il problema di rivelare di più sulla colorazione nei miei front-end, cavi e diffusori. Ho scelto questi al meglio che potevo, e ho imparato ad ascoltare attraverso la qualità della registrazione (incluso il sibilo del nastro), e ho considerate la performance più della qualità del suono. Se hai bilanciato il resto del tuo sistema con un ampli e un preamplificatore caldo o tollerante, tuttavia, potresti aver bisogno di apportare alcune modifiche ad altri componenti del sistema.
Amplificatore Boulder 1160
Come ho già notato, la qualità del suono, le sfumature e il “voicing” dei Boulder 1110 e 1160 sono in gran parte identici. Ancora una volta, tuttavia, Rich Maez ha fornito un elenco di utili informazioni sul processo di progettazione di Boulder e sulle loro intenzioni nelle accluse istruzioni. Quello che Rich non menziona è che questo amplificatore è un po ‘bestiale”. È abbastanza compatto, ma pesa 65 chili e può sfruttare la linea AC dedicata con una spina speciale e una connessione a 240 volt.
Il modello 1160 offre un’enorme quantità di energia pulita e lo fa in modo speciale rispetto a gran parte della concorrenza. Può pilotare quasi tutti i diffusori mantendendo anche con i più critici una elevata qualità sonora e può gestire anche i transienti più esigenti senza sforzo. Ho recensito un certo numero di amplificatori di potenza nel passato, alcuni con potenze più elevate, che non fornivano le stesse dinamiche musicali o controllo sugli altoparlanti relativamente ai bassi più profondi.
Allo stesso tempo, il temperamento del 1160 ha una caratteristica che non sentivo con il 1110. Il basso del 1160 è molto articolato e “veloce”, e questo è particolarmente evidente con la musica d’organo e principalmente con i colpi di batteria e basso. Molti altri amplificatori sembrano leggermente più “caldi” e forniscono un’energia dei bassi più appagante, anche a costo di perdere definizione. Questo è particolarmente vero per molti degli amplificatori in Classe A che ho recensito, ed è per questo che vale la pena di ascoltare il 1160. Non posso dirvi quale sia sfumatura “giusta”, poiché le mie preferenze varano a seconda della registrazione, ma di nuovo, vi raccomando di ascoltare il 1160.
Riassumendo
Il preamplificatore Boulder 1110 e l’amplificatore 1160 sono pezzi davvero superbi. Hanno il loro carattere sonoro, e questo è udibile anche usando un’ampia varietà di front-end, interconnessioni, cavi e diffusori. Se stai costruendo o migliorando un grande sistema, devi comunque ascoltare attentamente le sfumature dei Boulders e dare a loro la stessa attenzione che fai nell’ascoltare ogni altro componente. Devi anche essere consapevole del fatto che sentirai il diverso mix di sfumature imposte dagli altri componenti una volta che li avrai inseriti nel tuo particolare sistema.
La grande forza dei Boulders, tuttavia, è che offrono prestazioni eccezionali in ogni dimensione e hanno pochissimo carattere sonoro. Il loro “temperamento” rivela la musica piuttosto che il colore, e questo li rende dei componenti fondamentali straordinariamente buoni per costruire un sistema veramente eccellente.
Specifiche e prezzi
Preamplificatore Linestage 1110
Ingressi bilanciati: Cinque su prese XLR
Uscite bilanciate: Due su prese XLR
Uscite bilanciate AUX: Uno su prese XLR
Livello ingresso massimo: 7 Vrms
Livello uscita massimo: 28Vrms
THD + N: 0.0008% (-102 dB)
Guadagno di tensione massimo:
Risposta in frequenza 20dB : 20Hz-50kHz
Impedenza di ingresso: 333k ohm bilanciata
Impedenza di uscita: 100 ohm bilanciato
Dimensioni: 48 x 23 x 46 cm.
Peso: 35 kg
Prezzo: euro 27.450
Amplificatore finale stereo 1160
Potenza d’uscita: 300 Wpc su 8 ohm
Potenza di picco: 300 Wpc su 8 ohm, 600 Wpc su 4 ohm, 1200 Wpc su 2 ohm
THD + N: 0.0009% 20Hz-2kHz
Dimensioni: 45 x 23 x 56 cm
Peso: 61 kg.
Prezzo: euro 36.500