Bricasti M1, un nuovo numero 1

Gli audiofili più preparati già conoscono il Bricasti M1. Da una ricerca in internet scopriamo che sui forum nazionali sono presenti diversi commenti a proposito di questo apparecchio e sono tutti commenti molto positivi. L’M1 è una macchina digitale top, al meglio tra due o tre modelli al mondo, quelli che attualmente riservano prestazioni superiori in un campo in continua evoluzione.

Dai premi vinti nelle recenti mostre high end, dalle entusiastiche recensioni apparse sulla stampa specializzata internazionale, nonché, ahimè, anche dal prezzo di listino  di 12.750 €, ancor prima di iniziare l’ascolto,  comprendiamo di essere di fronte ad una macchina da cui ci si deve aspettare molto.

Informiamo invece chi ancora non conosce Bricasti Design  che è una piccola azienda americana con sede a Shirley, un paesino di circa 7.000 anime vicino a Boston nel Massachussetts. Ha iniziato l’attività nel 2004 e si è specializzata nei prodotti digitali di fascia alta a metà strada tra l’high end ed il professionale più avanzato. Nasce dalla collaborazione di alcuni esperti tecnici che provengono da marchi prestigiosi quali Lexicon e Mark Levinson.

In catalogo Bricasti ha solo 5 apparecchi, progettati ognuno per l’ottenimento della perfezione nel loro campo: troviamo i processori audio M7  e M7M, un particolarissimo telecomando M10, un amplificatore monofonico M28 ed infine il dac  in questione M1.

Questo apparecchio a prima vista manifesta una cura costruttiva ed una qualità dei materiali di prima classe. Sul sito Bricasti.com appare anche un video che illustra dettagliatamente la produzione non facendo segreti dei particolari interni più nascosti. Dalle immagini si capisce l’attenzione, il grado di ingegnerizzazione, la cura, la meticolosità e precisione anche per la creazione dei telai oltre che naturalmente dei circuiti interni.

L’M1 ha un bellissimo chassis, dagli angoli arrotondati e con incastri precisissimi, sul quale spicca nel frontale un display di facile lettura anche a distanza, anche in un ambiente luminoso.

Il controllo dell’apparecchio tramite i tasti è semplice ed intuitivo e dopo poco si può già familiarizzare con il dac in tutte le sue performance. L’M1 offre le classiche connessioni di un convertitore di rango, ovvero gli ingressi digitali coassiale, AES/EBU, ottico e USB. Tutti quanti sono in grado di accettare bitrate a 24 bit /192 khz mentre l’ingresso USB può accettare segnali DSD. Le uscite sono bilanciate o sbilanciate. A proposito di uscita, la stessa è variabile quindi, sia tramite il telecomando che la manopola frontale, possiamo modificare il volume permettendo quindi  di collegare il dac direttamente ad un finale o a diffusori attivi.

Tra le varie possibilità troviamo persino quella di monitorare la temperatura interna dell’apparecchio in gradi centigradi. Vedendo le foto dell’interno, anche un appassionato inesperto capisce immediatamente che i circuiti speculari sono rivelatori di una costruzione completamente dual-mono. Esiste una vera e propria separazione dei due canali ai lati estremi dell’apparecchio per evitare ogni interazione. Ogni canale è alimentato da un proprio trasformatore toroidale.  

Il grande know-how in campo digitale, proveniente anche dall’esperienza maturata dalla messa a punto dei processori professionali M7 e M7M, permette al dac di intervenire sul suono con diversi filtri che operano nel range del processore Delta Sigma a 24 bit.

I 15 filtri disponibili sono suddivisi tra Linear Phase (ben 9) e Minimum Phase (altri 6). Nonostante sulla carta alcuni filtri hanno specifiche solo leggermente diverse, l’utente potrà sperimentare che ognuno ha un suono diverso e particolare che può essere preferito anche in base al tipo di musica ascoltata. Una cosa comunque accomuna le scelte e tranquillizza l’ascoltatore. Ogni filtro lascia al sistema una qualità ed una realtà sonora incredibile e del tutto godibile. Si lascia semplicemente all’utente la possibilità di giocare ad ottenere il suono più appagante e più suggestivo. Dal nostro punto di vista modificando i soli filtri di Minimum Phase si ottiene un suono più musicale e diretto ma il tutto può dipendere dai gusti personali e anche dal tipo di sorgente utilizzata.

Audiograffiti, sempre alla ricerca della perfezione e degli apparecchi migliori sul mercato, vi permette anche questa volta di ascoltare uno dei due/tre dac più performanti del momento.

Sul forum di videohifi alcuni scrivono di averlo testato a lungo e confrontato con concorrenti considerati dei numeri uno e lo hanno preferito ad altri dac anche più costosi. Se avete la curiosità di ascoltarlo, è attualmente già collegato nella nostra saletta. Noi lo troviamo straordinario.

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