Avete speso svariate migliaia di euro per il vostro sistema, ma forse pensate che non sia il caso di installarlo ora su una banale credenza o su un supporto che ne snaturi le sue qualità… Se volete il meglio, qualche sacrificio può determinare l’acquisto di un prodotto definitivo che vi darà soddisfazione ad ogni sguardo. Vi proponiamo Finite Elemente.

Ne parla la rivista Fidelity On Line in questo articolo di redazione che vi abbiamo tradotto.
Qui il link al testo in originale. https://www.finite-elemente.eu/dm-wp-content/uploads/EQ_Rack_FinElmt_PagSig-mkII_Pcy_F68_en.pdf
Finite Elemente Pagode Signature Mk II
COLPIRE PESANTE CON UN PESO PIUMA
Di Sebastian Polcyn. Fotografia: Ingo Schulz, produttore
LA REGOLA DI PARETO AFFERMA CHE SI PUO’ OTTENERE L’80 DEL RISULTATO CON IL 20% DELLO SFORZO. FINITE ELEMENTE MOSTRA COSA PUÒ ESSERE FATTO CON IL 30 PER CENTO.
A volte capisco come siamo spesso considerati degli alieni dagli estranei. L’altro giorno mi sono ritrovato a discutere su come il suono di un componente può migliorare se posto sopra un tagliere di bambù dell’Ikea. E come si può perdere tale vantaggio se si vernicia il tagliere. Tutto ha senso: il suono deriva semplicemente dall’aria eccitata dalle vibrazioni e pertanto se si possono correggere le vibrazioni indesiderate, si ottengono di conseguenza miglioramenti sonori. Ma ti sfido a spiegarlo al tuo amico non audiofilo — osserva le sue espressioni facciali mentre lo fai.
Ora chiediti: non puoi semplicemente comprare un buon sistema, configuralo ed essere felice? È assolutamente necessario eliminare tutte le potenziali fonti di degrado del segnale fino all’ultima virgola per poterti davvero godere la musica? La risposta è semplice: certo che no! Tuttavia, chiunque investe una parte considerevole del proprio reddito disponibile in apparecchiature hi-fi lascerà meno casualità possibili alla qualità del suono.
Sorge quindi la contro domanda: Vuoi acquistare il sistema dei tuoi sogni e tralasciare semplicemente la qualità del suono mettendo il tutto sulla credenza? Per molti di noi, la risposta semplice qui è proprio la stessa: Certo che no!
Anche se un fortunato supporto di bambù è notevolmente meglio di niente, questo è un accrocchio audiofilo non certo l’ultima parola sull’argomento, né visivamente né sonoramente. E quindi il prossimo passo naturale assume la forma di un rack adeguato.
Finite Elemente ha davvero alcune soluzioni convincenti nelle sue collezioni, come questa edizione MKII. Questa però è mirata agli acquirenti che sono qualche passo più avanti nel loro viaggio audiofilo. Si tratta di un modello di punta non solo estremamente efficace, ma anche estremamente elaborato e quindi purtroppo anche estremamente costoso. Questo è esattamente il motivo per cui Finite Elemente offre il Pagode Signature che è stato recentemente aggiornato alla variante Mk-II.
Inequivocabilmente assomiglia ai suoi fratelli maggiori, ma ad un prezzo che è decisamente più adatto a un pubblico più ampio. E questo è particolarmente interessante, perché per la legge dei rendimenti deecrescenti, spesso responsabile di prezzi occasionalmente astronomici nel settore di fascia alta, sembra molto più conveniente se visto dall’alto. Se gli sviluppi sono reali, i pregi delle categorie superiori si possono almeno approssimativamente trasferire a prezzi significativamente più bassi.
Perdere peso in modo intelligente è il trucco che consente di risparmiare denaro nei posti giusti.
L’intricata costruzione del telaio con ripiani sostenuti da bulloni a sfera in ceramica non c’è e quindi scompare la Resonator Tecnology che raccoglie selettivamente le frequenze di risonanza individuali e le fa svanire tramutandole in calore in aria rarefatta. Malgrado questa assenza non c’è motivo di abbassare le spalle. Anche ridotto, il rack Pagode ha ancora molto da offrire. Ciò che rimane è innanzitutto la collaudata costruzione di base, in cui due profili in alluminio a forma di T sono tenuti insieme tra il livello del pavimento e una traversa mobile sotto il piano più alto. Portano il carico dei singoli piani, che sono direttamente accoppiati ai pilastri tramite le punte laterali tipiche dei Finite Elemente.

E i ripiani su cui poggiano le apparecchiature sono progettati utilizzando la tecnologia brevetta HCCT. Sono costituiti da sottili pannelli in HDF che racchiudono un nucleo a nido d’ape, rendendoli leggeri, rigidi e a bassa risonanza. Solo il livello inferiore utilizza un ulteriore uno strato centrale in legno laminato per stabilizzare ulteriormente la struttura.
La costruzione è progettata per combinare una bassa massa con elevata rigidità per poter immagazzinare pochissima energia vibrazionale e poterla dissipare in modo rapido ed efficace. Ciò influisce anche sulla scelta del legno: generalmente qui è usato l’acero canadese, poiché favorisce la dissipazione piuttosto che lo smorzamento oltre ad avere una elevata rigidità. La scelta del rivestimento potrebbe quindi essere vista come abbastanza ingannevole, perché i toni diversi si ottengono attraverso la colorazione e il materiale non cambia. Anche se non ne vedo motivo di lamentela poiché l’operazione in definitiva offre il miglior suono possibile.

Un botto e uno shock.
I miei test di ascolto iniziano col botto: prima che venga pizzicata la prima corda della chitarra “Tamacun” di Rodrigo e Gabriela (Rodrigo Y Gabriela), l’attenzione dell’ascoltatore è richiamata da un ritmo secco di battiti di scarpa sul palco in legno che si diffonde nella stanza con una coda di riverbero moderatamente pronunciata.
Ora, non voglio essere frainteso: lo non sono il tipo che ascolta ossessivamente il suono e dimentica la musica nel suo insieme. Ma è sempre sorprendente quanto un singolo evento sonoro può essere ricondotto al carattere sonoro di un componente. Oltre al Finite Elemente Pagode Signature Mk II, utilizzo nei test un rack dal prezzo simile di un altro produttore e appoggiato su pavimento in moquette. Utilizzo un CD Audio Note 3.1x tra queste tre basi. Ogni volta, il bang all’inizio mi colpisce in modo così diverso che faccio una breve pausa per elaborare ciò che ho sentito.
Come previsto, entrambi i rack nascondo l’effetto del tappeto sottostante (sarebbe triste se non lo facessero). Il suono irrompe meravigliosamente nella sala d’ascolto all’improvviso, magari con un po’ più di grinta con il rack del concorrente. Eppure Finite Elemente rende la struttura del legno più reale traccia un riverbero in modo più delicato e naturale.
Man mano che il pezzo avanza, emerge un’immagine simile; “trasparente” e “leggero sui piedi” sono i termini che mi vengono in mente riguardo a Pagode. Conserva informazioni più dettagliate rispetto al suo avversario, che contrattacca con un grugnito nei registri inferiori senza sacrificare la chiarezza, ma alla fine non riesce a prevalere.
I bassi e il tono fondamentale sono pienamente presenti nel Finite Elemente. E, per confermare l’impressione, ho inserito Holly Cole dall’album Shade e ho selezionato “Lazy afrternoon”. Il contrabbasso è ricco e nodoso, e la voce di Holly Cole, anche se registrata in modo non perfetto, resiste perfettamente bloccata tra i diffusori. Segue l’attacco delle corde senza un pizzico di inerzia che ricalcano in maniera impeccabile il graduale decadimento così come le armoniche.
Avevo già notato il tono espressivo in “Tamacun”, così come lo scattante senso ritmico. Dal punto di vista sonoro, il Signature Mk II davvero non rinuncia molto rispetto ai suoi fratelli maggiori, e ad un prezzo che è quello di classi sottostanti. A questo prezzo, le prestazioni sonore offerte da questo modello sono difficilmente eguagliabili. ■

Tipologia: rack a massa ridotta che favorisce lo smorzamento di eccessiva dissipazione.
Costruzione: a risonanza smorzata con ripiani aventi anima in nido d’ape HCCT,
Profili di supporto in alluminio a T, acciaio inox con coni da pavimento con piastre a punta integrate Versioni:
5 altezze da 45 cm a 110 cm, da 2 a 5 livelli;
Anche disponibile come supporto per amplificatore
Area utilizzabile (L x P): minima del piano 59 x 54 cm, piani superiori 55 x 50 cm, supporto amplificatore
59 x 54 cm (a scelta longitudinalmente o trasversalmente)
Carico massimo: livello più basso 75 kg, livelli superiori 25 kg, supporto amplificatore 75 kg
Versioni: acero canadese in naturale, noce, macassar, palissandro, ciliegio, varianti colore bianco e nero perla; profili laterali e barra logo in alluminio anodizzato opaco, lucido
lucidato su richiesta (a pagamento) |
Caratteristiche speciali:
Piedini a cono compatibili con Cera Interface
Dimensioni (L/A/P): 66/85/54 cm
Periodo di garanzia: 2 anni (5 anni se iscritto)
Prezzo: da 3300 €, modello in prova circa 5500 €; base aggiuntiva 960 €; la base per amplificatore costa circa 1500 €
Finite Elemente GmbH | Sono Heimekesberg
11| 33106 Paderborn | Germania | Telefono
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