Negli ultimi tempi abbiamo provato diversi convertitori. Tutti i costruttori hanno cercato di metterne in produzione il più possibile considerando che sono gli apparecchi più’ ricercati. Tutto il fenomeno della musica liquida ha dato un nuovo stimolo al settore HiFi ed i convertitori stanno ancora vivendo un periodo di grande attualita’.
Provare un convertitore è sempre piacevole ed interessante; tenendo invariata tutta la catena a valle, si ha modo di valutare come viene influenzato il suono all’origine e spesso notiamo che se il segnale in partenza non è’ perfetto, raramente in seguito può’ essere migliorato.
Proviamo questo nuovo arrivato NuForce Dac 80 con curiosità’ anche perché’ questo 80 deriva dal Dac100; in pratica è la versione più’ povera di quest’ultimo, versione che però’ mantiene al 100% la qualità abbattendo il prezzo di circa il 35%. Cosa manca all’80 rispetto al 100? Solo l’uscita cuffia. Il prezzo quindi si abbassa da 1190 a 795 € permettendo un bel risparmio a chi non è interessato all’utilizzo della cuffia o perche’ già possiede un amplificatore dedicato.
Anche questo apparecchio fa parte della serie Home di NuForce e quindi condivide con gli altri apparecchi della serie le ridotte dimensioni e l’estetica. Il volume è contenuto, circa un quarto rispetto a quello di un apparecchio tradizionale. Questo fatto non deve assolutamente trarci in inganno e farci pensare ad un apparecchio di modico valore, perché’ di grande qualità’ stiamo trattando non proporzionata al prezzo di vendita.
Del Dac 100 mantiene lo stesso circuito e quindi anche i medesimi ingressi, che sono un USB, due coassiali ed un ottico. Viene mantenuto il controllo di volume digitale a 32 bit ed il telecomando. Le caratteristiche tecniche sono di prim’ordine: ingresso asincrono che elimina errori di temporizzazione, USB con bitrate a 24 bit 192 khz. Lo stadio di ingresso sincronizza i dati internamente grazie ad un circuito eccezionalmente stabile. La precisione del circuito di re-clocking è tale da eliminare qualsiasi errore di sincronizzazione. Già questo è sufficiente ad inquadrare l’apparecchio che porta un nome importante, quello di NuForce che è garante di buone performance sonore.
Sul frontale è presente un display a matrice di punti rossi che indica la tipologia di ingresso. Dei piccolissimi led si accendono poi in corrispondenza delle indicazioni dei sei bitrate previsti, ovvero: 44.1, 48, 88.2, 98, 178.4, 192 khz. L’interruttore di accensione è invece sul retro ma rimane di comodo accesso data la minima altezza dell’apparecchio.
Sul frontale è presente una manopola in metallo che controlla gli ingressi (premendo sulla manopola stessa) ed il volume. L’uscita è quindi variabile e riesce ad erogare fino a 4 Vrms grazie ad un pre amplificatore interno. Tale preamplificatore permette di collegare l’apparecchio direttamente ad un finale, come ad esempio il l’STA100 della stessa serie da 160 watt per canale a 4 ohm. Non dimentichiamo la possibilità di controllare il volume anche attraverso il telecomando. Dicevamo che il volume è’ a controllo digitale a 32 bit di altissima qualità che permette di evitare la perdita di risoluzione anche a basso livello. La sezione pre ha un disegno minimalista e trasmette il segnale attraverso un circuito brevissimo che si avvicina al filo diretto minimale.
Mettiamo a confronto il nostro “piccoletto” con un North Star Extremo e suo adattare USB, che ormai conosciamo molto bene, per poter valutare le caratteristiche del Nuforce.
Per fare funzionare il Dac80 in connessione ad un pc è necessario prima scaricare i suoi driver originali e per questo è necessario collegarsi al sito, così come chiaramente indicato sulle istruzioni. Niente di difficile o complicato però è bene seguire le istruzioni senza improvvisare comportamenti dettati da esperienze pregresse. Una volta caricato il software si può connettere l’apparecchio ed a quel punto apparirà in basso a destra il riquadro “NuForce Async Usb Audio 192 khz installed” . Si potrà ora scegliere se utilizzare il Direct Sound, ovvero la modalità audio di default di Windows, oppure, come consiglia Nuforce, utilizzare la modalità Wasapi per ottenere le migliori caratteristiche.
Notiamo che il convertitore digerisce qualsiasi bitrate da 44 a 192 khz e quando passiamo l’ascolto da un brano ad un altro di diverso bitrate, si sente un leggero e rassicurante “clic” meccanico all’interno dello chassis che ci avverte che il convertitore ha assimilato il nuovo bitrate.
Testiamo il Dac 80 sia con il Software Foobar 2000 con diversi files anche ad alta definizione. Testiamo anche il convertitore con la piattaforma di Qobuz passando da ogni genere musicale, dalla musica antica al rock più pesante.
Abbiamo da subito delle positive impressioni. Ci piace da subito, la linearità, la precisione, la coerenza, la solidità e la vivacità di questo convertitore. Queste caratteristiche fanno si’ che con ogni genere musicale, ma soprattutto con il genere orchestrale, il palcoscenico venga popolato in modo reale. Gli strumenti appaiono nella loro singolarità rispettando la localizzazione, il fuoco e le dimensioni. Risaltano con precisione i lievi contrasti dinamici e tutti gli strumenti escono un poco più allo scoperto in modo ordinato e proporzionato con un buon effetto presenza.
Pensiamo che tutto questo nasca dalla grande linearità del suono, così come viene illustrato nel grafico che dimostrala qualità della risposta in frequenza.
NuForce precisa inoltre che lo stadio Dac converte con precisione i dati audio digitali in un segnale analogico con la sua frequenza di campionamento nativa e quindi non viene eseguito nessun discutibile upsampling..
Come va rispetto al North Star di casa? Beh, siamo sinceri, l’Extremo costa quasi 4 volte il Dac80 ed ha doti che sono state e sono ancora dei riferimenti, ma in tutti i casi questo NuForce ha un rapporto qualità’ prezzo eccezionale e per alcune caratteristiche, quali la velocità e la presenza, riesce a superare l’Extremo. Anche il confronto con il nuovo convertitore North Star Impulso, che abbiamo provato poco tempo fa, sarebbe da eseguire prima di concludere un acquisto, per stabilire quale dei due si comporta meglio nel proprio impianto. A memoria ci sembra che l’Impulso sia dotato di una maggiore dinamica e forse di un filo di naturalezza in più, ma in tutti i casi il Dac 80 risulta ben equilibrato, vivace, lineare ed esce a testa alta dal confronto.
Il Nuforce può vantare un’ottima focalizzazione, un buon senso del ritmo in quanto la velocità ed i tempi sono molto perfezionati grazie ad un jitter praticamente assente grazie all’ingresso asincrono.
In alcuni brani orchestrali dobbiamo riconoscere che il palcoscenico rimane effettivamente più popolato e meglio focalizzato rispetto al riferimento. Ne abbiamo un chiaro esempio nel Concerto per piano e orchestra di Mozart Freiburger Barochorchester su Harmonia Mundi, oppure nei “Concerts avec plusieurs instruments” di Johann Sebastian Bach suonati da Cafè Zimmermann su Alfa Records. In questi brani ad esempio i colpi di percussione hanno una maggiore dinamica e risoluzione grazie ad una maggiore velocità.
Ancora una volta abbiamo la conferma che, contrariamente alla credenza popolare, il North Star Extremo è un apparecchio con un carattere tutto sommato morbido e abbastanza compassato piuttosto che iperdefinito come tanti credono.
Concludendo abbiamo ancora una volta la conferma che NuForce è in grado di realizzare prodotti dall’elevato rapporto qualità prezzo. In questo caso NuForce ha inoltre pensato di diminuire il prezzo dell’eccellente Dac100 per permettere un ulteriore diminuzione di spesa agli appassionati, togliendo semplicemente l’uscita cuffia ma mantenendo inalterate tutte le altre caratteristiche.
In definitiva quindi si tratta di un convertitore da ascoltare prima di decidere un acquisto, anche se la categoria di apparecchio a cui state pensando è più elevata rispetto a quella che si può intendere dal prezzo del Dac 80.